giovedì 3 novembre 2016

Fotografare i Fulmini



Fotografare i Fulmini 

I fulmini da sempre mi hanno affascinato e qualche volta anche impaurito ma penso che sia un fenomeno che attragga parecchi! Sarà per la forte luce che disegnano sul cielo o tra le nuvole, per la potenza che fanno percepire o semplicemente per il “fenomeno” in se stesso.
Quanto difficile è immortalare un fulmine? In verità non lo è….ma come sempre bisogna avere pazienza e un po’ di fortuna.
 
Pazienza! Perché spesso capiterà o sarà già capitato che nel momento in cui c’è una sequenza di saette e fulmini nel cielo che ci sta lasciando a bocca aperta siamo sprovvisti della nostra amata Reflex.
O perché, provvisti dell’amata Reflex, i fulmini non sono così in sequenza da garantirci alcuni scatti di prova per individuare la giusta posizione e impostazione di scatto.

Fortuna! Perché i fulmini sono tutti spettacolari ma spesso capita che mentre non stai scattando ci sarà quello più affascinante e luminoso.
O perché un attimo prima di cominciare a scattare non pioveva e adesso che è tutto pronto è arrivato il diluvio….magari è meglio andare!

Ovviamente tutto ciò che ho appena elencato sono cose successe al sottoscritto!

Ma vediamo come portarci a casa un bello scatto:

E’ chiaro che se sopra la nostra testa abbiamo un cielo ricco di stelle forse non è la serata giusta (vedremo in un altro Post come approfittare di questa situazione)
Quello che sicuramente ci sarà da capire è che tipo di temporale sta per arrivare o abbiamo già sopra la nostra testa e la quantità di “Flash” che ci regalerà. In questo caso possiamo chiedere aiuto a Internet e nel particolare a siti come quelli dell’aereonautica militare, della marina o meglio ancora il sito ufficiale della mappa dei fulmini in Italia www.fulmini.it ed avere una risposta alla domanda: “vale la pena uscire?”

Prima di parlare degli accessori da portarci dietro è necessario fare un appunto sulla sicurezza e l’appostamento. Tutti sappiamo quanto può essere pericoloso stare nel mezzo di un temporale ed è per questo che dobbiamo appostarci almeno ad un paio di chilometri di distanza. Cerchiamo di non posizionarci in campi completamente sprovvisti di alberi o strutture in modo da non essere l’unica attrazione per il fulmine, diamogli almeno una possibilità di scelta, evitiamo la vicinanza ai tralicci della luce, di parlare al telefono o se siamo in spiaggia evitiamo il bagnasciuga. Tenerci a debita distanza, oltre che metterci in sicurezza , ci permetterà di avere una scena più ampia per il nostro scatto, sfruttando così la Regola dei Terzi , che sarà comunque leggermente da modificare, includendo più cielo o più terra a seconda della nostra posizione.

Anche se il soggetto principale della nostra foto saranno i lampi, sarà necessario, per rendere la foto più piacevole, includere nella scena un soggetto o più soggetti secondari (alberi, colline, palazzi ecc.) che garantiranno la giusta maestosità al nostro fulmine.

Il Treppiedi
Un attrezzo di cui non possiamo fare a meno in questa scelta di scatto è sicuramente il Treppiedi. Useremo infatti tempi di posa lunghi o addirittura la funzione Bulb (per chi può). Scordatevi di fare uno scatto singolo sperando di baccare il momento giusto…è praticamente impossibile e se ci riusciamo l’effetto non sarà il massimo. Per quanto riguarda i tempi lunghi consiglio almeno 30 secondi, nei quali, se siamo fortunati si potranno sommare più fulmini in un unico scatto. In più, se abbiamo la possibilità, consiglierei di impostare l’autoscatto con un ritardi di 2 secondi, così da evitare qualsiasi movimento della macchina sul treppiedi. Per la funzione Bulb invece sarà necessario un telecomando per evitare movimenti alla macchina e quindi uno scatto mosso.
In questa situazione consiglierei anche altri due attrezzi….l’ombrello e un panno! Se arriva la pioggia e non è battente ci permetterà di poter restare sul posto senza dover racimolare il tutto e andar via. Il panno ci aiuterà a togliere qualsiasi gocciolina che si sarà posizionata davanti la lente.

Un'altro consiglio è la Messa a Fuoco Manuale
Come tutte le situazioni di luce scarsa o di scatti notturni, la messa a fuoco deve essere rigorosamente manuale. Con questa impostazione oltre che velocizzare i nostri scatti, eviteremo di fare impazzire il nostro processore nel cercare un punto di messa a fuoco nel buio. Per evitare di impostare continuamente il fuoco basterà regolarla una sola volta manualmente su infinito e il gioco è fatto!

ISO
Non c’è bisogno di parlare di ISO, questo perché stiamo fotografando un qualcosa di particolarmente luminoso come la Luna. Quindi lasceremo gli ISO su 100 o al massimo su ISO 200 se il temporale è distante.

Diaframma
Per il Diaframma invece, il discorso è un po’ più complesso. Ovviamente dipende tutto dalla luce presente sulla nostra scena. Consiglio di impostare un diaframma di partenza intorno a f/8 e da lì, in base alla risposta della foto scattata, agiremo di conseguenza!

Buon divertimento a tutti

lunedì 21 marzo 2016

TEST DELL'OBIETTIVO

In questo Post parleremo di come trarre il meglio dal nostro obiettivo, visto che tra un esemplare e l'altro dello stesso prodotto possono esserci piccole differenze.
Dopo aver passato giorni, settimane, mesi a farci paranoie su quale obiettivo acquistare, chiedendo informazioni o guardando su internet, una volta comprato in alcuni "soggetti" nascono subito altri due pensieri negativi...vale i soldi che l'ho pagato? A quale apertura di focale mi darà la migliore qualità d'immagine?
Il primo passo dopo averlo portato a casa di solito è spacchettarlo, montarlo e perché no, uscire a provarlo! Assolutamente doveroso ma, il passo successivo dovrebbe essere quello di testare l'obiettivo in maniera più accurata!
È doveroso dire che è un test noioso, come quasi tutti i test, ma se vogliamo un buon risultato nella stampa dei nostri scatti, questo test ci aiuterà non poco.

Qualche consiglio:
• Per effettuare il nostro test, sarà fondamentale avere un treppiedi, ed approfitto per dire che non serve spendere centinaia di euro ma evitiamo quelli in plastica, più robusto è meglio è.
• Sarebbe meglio effettuare l'alzo dello specchio sulla nostra Reflex, in modo da ridurre al massimo anche le piccole vibrazioni.
• Sempre per ridurre qualsiasi vibrazione scatteremo, in fase di test, con l'autoscatto a 2sec o meglio ancora 10sec di ritardo.
• Gli scatti li faremo in RAW e alla sensibilità ISO più bassa. Con questi due accorgimenti avremo degli scatti non influenzati né dal rumore né dal filtro per la sua rimozione sul file JPEG.
• Se utilizziamo una luce artificiale dovremmo evitare lampade a fluorescenza perché rilasciano un effetto di sfarfallio, se invece utilizziamo la luce naturale dobbiamo preoccuparci che quest'ultima resti uguale tra uno scatto e l'altro.

Come fare il test:
Adesso che sappiamo cosa ci serve e come impostare la nostra Reflex non ci rimane che decidere se scattare i nostri test su una Mira Ottica o su Soggetti Reali. Sicuramente la Mira ci dà la possibilità di effettuare un test più serio e accurato. Possiamo decidere di acquistarla o stamparla direttamente da Internet.


Se decidiamo di stamparla (è stata la mia decisione, quella pronta costava 190,00 euro) l'unica accortezza sarà stamparla ad alta risoluzione e su carta opaca con una stampante a getto d'inchiostro professionale.
Se la nostra scelta si sposta sul Soggetto Reale é chiaro che deve essere un soggetto "immobile" altrimenti tutta la fase di preparazione non è servita a nulla.
Una volta in possesso della nostra Mira o del nostro Soggetto non ci resta finalmente che procedere al test!
È fondamentale che tra uno scatto e l'altro non ci sia nessuna variazione di luce e posizione, le uniche variazioni saranno quelle relative all'apertura e alla lunghezza focale che ci serviranno a fine test.

Mira Ottica: La appenderemo al muro facendo attenzione che non si formino pieghe o onde che andrebbero ad alterare il test. Una volta posizionata, andremo a posizionare la nostra Reflex con il relativo treppiede in modo da poter inquadrare la Mira nella sua interezza e facendo attenzione che l'obiettivo sia perfettamente in asse con l'immagine inquadrata e che non vi siano disallineamenti eccessivi.
Adesso, se l'obiettivo che stiamo testando è a focale fissa, faremo uno scatto per ogni apertura di diaframma dalla più ampia alla più stretta, se invece si tratta di uno zoom faremo la stessa operazione ma in più agiremo sulle diverse focali a disposizione. Decideremo noi su quante e quali focali testare il nostro zoom.

Soggetto Reale: In questo caso restano in vigore tutte le regole che abbiamo visto per la Mira Ottica e faremo attenzione sempre che il soggetto in questione sia al centro ma soprattutto che abbia tanti dettagli ad alto contrasto e che ai bordi del fotogramma ci siano degli elementi ricchi di particolari.

L'Analisi del risultato:
Una volta terminati i vari scatti, scaricheremo le foto sul Pc e rinomineremo i vari file con le giuste focali e aperture utilizzate. Successivamente apriremo i file creati in modo da evidenziare le possibili differenze tra uno scatto e l'altro nelle varie focali. Se abbiamo fotografato una Mira, le sue linee bianche e nere ci metteranno in risalto eventuali aberrazioni. Se invece abbiamo fotografato un Soggetto, per avere un risultato soddisfacente dobbiamo fare in modo che abbia dei dettagli ad alto contrasto.
In entrambi i test, sfogliando i vari scatti effettuati, noteremo che ci sarà una focale e un'apertura di diaframma che daranno il risultato perfetto. Quella sarà l'impostazione migliore del nostro obiettivo, dove sappiamo adesso che ci darà il massimo del risultato.
Ovviamente utilizzeremo sempre anche tutte le altre focali e aperture ma da questo momento sappiamo che il nostro obiettivo dà il meglio di sé ad una determinata combinazione!

Test della Vignettatura:
Oltre al test precedente, possiamo testare quali sono i valori a cui avremo una minor caduta di luce ai bordi. Come ben sappiamo, con una gran apertura i bordi della foto risulteranno più scuri rispetto al centro. "Il difetto" lo si può ridurre chiudendo pian piano il diaframma ma riapparirà per altri motivi a valori molto chiusi. Per questo tipo di test andremo a fotografare una superficie preferibilmente bianca illuminata in maniera uniforme e faremo i soliti scatti nelle varie aperture. Una volta scaricate le foto su Pc, controlliamo che nel software che stiamo utilizzando ci sia la funzione di correzione automatica disabilitata.
A proposito di software, è ovvio che l'effetto vignettatura potremmo toglierlo con il suo ausilio ma è pur vero che se l'effetto è molto accentuato potremmo incorrere in un calo qualitativo della parte interessata.

Test della Distorsione:
Un'ultimo test che vi consiglio di fare, ormai che siamo in gioco, è quello della distorsione data dall'obiettivo.
Abbiamo tre casi, derivanti da i vari tipi di obiettivi usati.

Il Grandangolare , tende a riprodurre le immagini con un rigonfiamento verso l'esterno delle linee orizzontali e verticali, questa distorsione viene detta a Barilotto.
I Teleobiettivi , al contrario del grandangolare, tendono a mostrare un rigonfiamento verso l'interno, questa distorsione viene detta a Cuscinetto.
I Normali , che come abbiamo visto nel post Scelta dell'obiettivo, sono quelli intorno ai 50mm e tendono a non avere nessun tipo di distorsione.
Anche in questo test, per scoprire la focale e la lunghezza migliore del nostro obiettivo avremo bisogno di una Mira o di un soggetto.





In questo caso sarà sufficiente una Mira fatta di linee regolari orizzontali e verticali anche fatta da noi su un foglio bianco con penna e righello o, nel caso di soggetto potremmo fotografare una griglia o un muro di mattoni, facendo attenzione che ad occhio nudo si presentino abbastanza dritte le linee sia orizzontali che verticali.

martedì 16 febbraio 2016

NIKON D5200



Anche questa volta il Post è dedicato ad una persona, Leandro, ex collega di lavoro quotidiano ma "quasi" prossimo collega di passione...fotografica!
L'intenzione è quella di acquistare una Nikon D5200 e con questo Post vorrei riuscire a trasformare l'
intenzione in convinzione.

Presentata nel 2012, la Nikon D5200 è una fotocamera reflex digitale dotata di sensore CMOS in formato DX, ossia APS-C, da 24.1 Megapixel, dedicata non al debuttante assoluto nel mondo reflex, ma al fotoamatore che desidera qualcosa di più da una Entry Level.
La D5200, per estetica e impostazioni, può risultare molto simile alla D3200 ma in verità presenta alcune caratteristiche che risultano più appetibili e avanzate.
Vediamo alcuni punti di forza di questa bellissima fotocamera.
Un sistema autofocus a 39 punti, 9 dei quali a croce, supportato da una luce ausiliaria per i soggetti posti a breve distanza, preso in prestito dalla sorella maggiore D7000 e quello di esposizione basato su un sensore da 2016 pixel che, oltre a consentire la misurazione in modo Color Matrix 3D II, viene anche sfruttato dal sistema di autofocus a inseguimento per mantenere nitidi i soggetti in rapido movimento nel fotogramma. Per quanto riguarda l'autofocus, è doveroso dire che la D5200 non dispone di motore di messa a fuoco interno, particolare importante per l'acquisto dei nostri obiettivi!
A fornire la potenza di calcolo necessaria ad elaborare i 24.1 Megapixel, provvede il motore Expeed 3, un processore supportato da 4 GB di RAM DDR3 (Samsung).
Per gli amanti delle foto in rapida successione, per catturare il giusto movimento, lo sguardo vincente, il movimento perfetto, questa Reflex ci offre una velocità di scatto in sequenza di ben 5 fps.
Sulla Nikon D5200 sono presenti un gran numero di pulsanti, cosa che potrebbe disorientare chi è alla sua prima reflex. Bisogna dire però, che sono ben etichettati e disposti logicamente, facili da raggiungere, ed è sufficiente un minimo di pratica per padroneggiarli con sicurezza. Inoltre il pulsante Info permette di leggere su schermo le regolazioni della fotocamera per tutto.
Ottima ed elevata sensibilità ISO che va da 100 a 6400 senza grande "rumore" ed è estendibile fino a 25.600! Permette di avere tutta la libertà garantita dalle incredibili prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione. È possibile catturare immagini dettagliate in situazioni di scarsa illuminazione ed eseguire scatti nitidi di soggetti in rapido movimento.
Un'altra caratteristica di questa bellissima reflex è sicuramente la presenza dello schermo LCD da 3" orientabile. È formato da 920.000 punti, molto nitido e dotato di un rivestimento antiriflesso in grado di bloccare i riflessi in modo da permetterne una buona lettura anche in casi critici, per esempio in pieno sole. I movimenti del display risultano fluidi ed è possibile orientarlo in ogni direzione, permettendo di scattare immagini in ogni situazione. Questo sistema è sicuramente molto apprezzato da chi usa spesso la modalità video.
Video rigorosamente in Full HD che arriva a 1920 × 1080. Con i filmati però, rimane il limite della lentezza dell’autofocus, difetto non da poco, ma comune a molte altre fotocamere.
La Nikon D5200, per chi ha voglia di "giocare", mette a disposizione sette effetti speciali applicabili a immagini e filmati e visionabili sullo schermo in modalità Live View: Selezione colore, Miniatura, High Key, Low Key, Silhouette, Bozzetto a colori e Visione notturna. Quest’ultima, pur riprendendo solo in monocromia, attiva l’incredibile valore di ISO 102.400, riprendendo quasi nel buio totale.

Ottima la durata della batteria agli ioni di litio. Magari le prime volte, cliccando su tutti i pulsanti e caricando effetti, guardando le foto, modificandole e via dicendo, non durerà tantissimo, ma in condizioni di utilizzo "normale" garantisce una durata di circa 700 scatti.
Per quanto riguarda la parte estetica, si presenta molto fluida nelle linee, con aarecchi pulsanti ma tutti ben disposti e nel posto giusto. Nel dettaglio, nella parte superiore abbiamo la consueta ghiera delle modalità, i pulsanti di scatto foto e avvio filmati, i comandi per l’autoscatto e lo scatto in sequenza, il pulsante info e quello per sotto o sovresporre. Con i comandi sul retro è possibile bloccare l’esposizione e la messa a fuoco, rivedere immagini e filmati, cancellare i file, ingrandire ciò che si vede sullo schermo, attivare i menu, oltre a un pad per navigare nel menù e per accettare la scelta desiderata.
Sul lato sinistro, infine, è presente uno sportello che protegge quattro prese: HDMI, mini USB, microfono esterno e la connessione per accessori esterni come GPS e Wi-Fi.
In conclusione, la D5200 potrebbe disorientare come prima Reflex. I tanti pulsanti, infatti, potrebbero risultare ostici a chi ha usato soltanto delle compatte, anche se ben collocati. Ma se abbiamo passione, volontà e un minimo di pazienza nell'applicarci, è senz'altro la Entry Level su cui vale la pena spendere i nostri risparmi e le nostre attenzioni.



Nikkor AF-S DX 18-140 f/3.5-5.6G ED VR 
Parlo di questo zoom, perchè quello di primo interesse in caso di acquisto!
Si tratta di un obiettivo che si posiziona un gradino più alto degli zoom "Entry Level" 18-55 VR e 18-105 VR e subito sotto il 18-200 VR. Il fatto che Nikon abbia deciso di offrirlo anche in kit con la potente D7100 ne fa intuire le reali potenzialità.
Come indicato dalla sigla AF-S, per la messa a fuoco questo zoom si avvale di un motore ultrasonico interno, che risulta realmente silenzioso e veloce nello svolgere il suo compito e che rende compatibile questo obiettivo anche con le fotocamere DSLR Nikon "Entry Level". L'obiettivo è dotato di stabilizzazione ottica, in grado di funzionare, anche durante le riprese video senza generare ronzii.
Tuttavia, il limite maggiore di questo zoom è nella solidità della costruzione, decisamente poco robusta per un uso intensivo o professionale, e che richiede sempre una certa attenzione per evitare urti accidentali.
Grazie al suo raggio d'azione, è secondo me un'ottimo prodotto, un'ottima scelta per poter andare in giro a divertirci senza portarci dietro altri obiettivi.
Buon divertimento amico mio!