domenica 7 luglio 2013

Il Flash e gli occhi rossi

IL FLASH E GLI OCCHI ROSSI

A chi di noi non è capitato di scattare una foto, magari di gruppo, dopo una bella serata passata con gli amici, guardare lo scatto e vedere tanti "led" rossi accesi sugli occhi dei soggetti!? 
Questo tipo di problema ovviamente si può evitare...impostando la fotocamera su "occhi rossi", in post produzione, quindi con un programma di fotoritocco o se abbiamo un Flash aggiuntivo sulla nostra fotocamera.
Il fenomeno è dato dall'incapacità dell'iride di chiudere la pupilla in maniera rapida come lo è il flash, colpendo così, direttamente la retina che essendo altamente vascolarizzata dà questa colorazione rossa. L'effetto viene accentuato nei soggetti con occhi chiari e nei bambini dove abbiamo pupille più grandi e meno pigmentazione.
Il Flash aggiuntivo, a mio avviso, è quello che porta i migliori risultati, ma non tutti hanno questa possibilità, quindi vanno bene anche gli altri metodi!
Per quanto riguarda il Flash aggiuntivo, basterà direzionarlo verso l'alto (parlando di luogo chiuso) in modo che quando partirà la luce del Flash, questa verrà proiettata sul soffitto e poi in parte riflessa verso il basso, illuminando cosi in maniera soft il soggetto. Per utilizzare questa semplice, ma efficace tecnica, sarebbe necessario un tetto o una parete di colore chiaro, possibilmente bianca. 
Questa semplice tecnica, garantisce un tipo di illuminazione parecchio delicata, facendo sparire anche quelle ombre dietro il soggetto che si verrebbero a formare utilizzando il flash puntato direttamente sul viso. Un'altro aspetto, sicuramente positivo, del flash aggiuntivo è che difficilmente vedremo occhi chiusi o espressioni disturbate dalla luce proiettata direttamente sugli occhi.



sabato 6 luglio 2013

Filtri Digradanti

FILTRI DIGRADANTI 

Oggi parleremo, come da titolo, dei Filtri Digradanti per la fotografia di paesaggio. Questi filtri erano usati spesso ed erano molto diffusi nella fotografia su pellicola e venivano utilizzati quando serviva compensare una forte differenza di luminosità tra cielo e terra. Ovviamente, grazie alle varie tonalità cromatiche dei filtri, permettevano di variare la colorazione del cielo.
Oggi questo effetto, può essere dato alla foto anche dopo essere stata scattata, grazie al fotoritocco e soprattutto con la tecnica dell'HDR. 
Anche nell'era digitale, i Filtri Digradanti, hanno il loro senso, sia nelle foto a colori che in quelle in B/N, questo perchè ci permette di visionare subito il risultato ottenuto senza aspettare il post-produzione.
Spesso, vengono utilizzati nelle foto in B/N, infatti risultano essere un valido aiuto per scurire il cielo nei paesaggi dove l'orizzonte è una linea ininterrotta.
Esistono diverse tonalità di Filtri Digradanti, Grigio - Blu - Marrone, tutti con una forte intensità di colore nella parte superiore che tende ad alleggerirsi nella parte centrale fino a diventare completamente trasparente in basso, quindi saremo noi a decidere l'intensità desiderata.
I risultati migliori si ottengono con i grandangolari, fotografando un paesaggio dove la linea dell'orizzonte risulta essere marcata e netta, diciamo dove il cielo incontra la terra senza tanti dettagli all'orizzonte o dove è presente una vasta catena montuosa tanto lontana da sembrare una linea continua.
Quello di colore Grigio, riduce semplicemente la luminosità...ad esempio del cielo, consentendo così di esporre in maniera corretta il paesaggio senza dare l'effetto di bianco nel cielo.
Quello di colore Blu, aumenta sensibilmente la saturazione del cielo, specie in assenza di nuvole.
Quello di colore Marrone, dà un'intonazione ambrata alla foto, creando un'effetto tipo seppia.
Il consiglio, lavorando con dei Filtri Digradanti, è quello di impostare il bilanciamento del bianco su "luce naturale" o comunque di evitare l'uso del bilanciamento automatico.
In commercio esistono anche degli appositi porta Filtri che consentono di scivolare su e giù, davanti l'obbiettivo, in modo da scegliere la tonalità o meglio l'intensità desiderata!